Se Raffaele Palladino diventerà un allenatore, un grande allenatore o meno ce lo dirà il tempo. Certamente il 38enne di Mugnano ha colto in pieno la chance che gli è stata concessa dal Monza facendo bottino pieno nelle prime due gare sulla panchina brianzola contro Juventus e Sampdoria e collezionando anche zero gol subiti in 180′ minuti. Ad oggi è lui il più giovane allenatore della Serie A.
Tanti ricordano il giovane calciatore, brillante, che in campo regalava tocchi (e gol) di rara bellezza con squadre del calibro di Juventus, Salernitana, Livorno, Genoa , Parma, Crotone fino a chiudere la carriera proprio nel Monza nel 2019. Ma forse non tutti sanno che di gavetta, nonostante la giovane età, ne ha fatta già tanta, anche da allenatore. Di certo bruciando le tappe ma, probabilmente, l’intuito del duo Galliani/Berlusconi e la voglia di arrivare di Raffaele, sono la chiave giusta per aprire ad un calcio moderno, divertente e lungimirante, che può davvero segnare una svolta per l’intero panorama calcistico italiano che, come abbiamo più volte detto, ha la necessità assoluta di “svecchiarsi”. E così, Palladino appese le scarpette al chiodo, si mette subito a studiare il modo per nutrirsi di nuove emozioni. Nel giugno del 2020, diventa tecnico della formazione brianzola Under-15 ma già nel luglio 2021 viene promosso alla guida della Primavera.
Con un profondo culto del lavoro e tanta umiltà, ottiene risultati importanti tanto che, poche settimane fa, all’esonero di Stroppa, i dirigenti del Monza non hanno avuto dubbi: sarà lui a guidare la prima squadra. E lui esordisce con una vittoria contro la Juve: proprio la squadra che aveva scommesso su quel giovane calciatore di talento, poco più che adolescente, prelevandolo dalla vecchia serie C (il Benevento n.d.r.) e con cui ha offerto performances di livello altissimo frenate poi, nel proseguo della carriera, da infortuni che non hanno premiato fino in fondo la sua classe e il suo impegno. Ma Raffaele non si è mai abbattuto, ha dribblato con eleganza anche gli sgambetti del destino e con caparbietà ha deciso di intraprendere la carriera di allenatore. A margine della seconda vittoria consecutiva, col piglio di un veterano, in sala stampa, elogia il lavoro di chi lo ha preceduto sulla panchina, fa i meritati complimenti ai suoi ragazzi e sottolinea l’ottimo lavoro dei dirigenti. Con profonda umiltà ma anche con la consapevolezza di meritare la chance che sta vivendo.
Proprio per queste sue qualità siamo certi che continuerà, in ascesa, a far parlare di se’ e a regalare emozioni proprio come quando aveva il pallone tra i piedi.
L’avventura con la prima squadra del Monza è appena iniziata ma già un record lo ha eguagliato: l’ultimo tecnico che ha vinto le prime due partite di serie A guidando una formazione proveniente dalla B era stato Roberto Donadoni, sulla panchina del Livorno nel 2005. E provate un po’ ad indovinare chi ha esordito in serie A proprio in quel Livorno?
Il destino, a volte, sa anche strizzare l’occhio!
Serena Spatola