Alzi la mano chi almeno una volta nella vita non abbia pronunciato la famosa frase “Questo non arriva a Natale”, riferendosi al mister.
Purtroppo si sa, è più facile mandare via uno che cambiarne 11 e così nei momenti difficili è, quasi sempre, l’allenatore a farne le spese. Giuro che non nominerò Allegri.
La verità è che, così come per i giocatori, esiste un calciomercato anche per gli allenatori. A mio modesto parere, sceglierne uno e cambiarlo nel giro di 5-6 giornate (quando si è fortunati) significa aver fatto una scelta errata sin dall’inizio.
La Sampdoria, in serie A, a oggi ne è forse l’esempio lampante. Il club blucerchiato a gennaio esonera D’Aversa e sceglie Giampaolo (che a sua volta rescinde con il Toro facendo risparmiare al club di Cairo quasi 750 mila euro). Il mister si era legato al club con un biennale da 1,2 milioni a stagione ed è noto che da una settimana non siede più sulla panchina dei liguri perchè 4 giorni fa è stato ufficializzato al suo posto Dejan Stankovic. L’assurdità risiede nel fatto che se prima c’era solo D’Aversa “a libro paga” ora se n’è aggiunto anche un altro. Con tutti i problemi che hanno, forse, potevano non crearne un altro.
Al momento i blucerchiati sono ultimi e contro il Bologna (con in panchina Thiago Motta succeduto a Mihajlovic) hanno racimolato solo 1 punto. Staremo a vedere se il problema fosse davvero solo il mister.
Ma le vere protagoniste in fatto di esoneri sono le squadre di serie B. Alla 6° giornata sono saltate le panchine di Perugia, Pisa e Benevento.
In Umbria è arrivato Baldini che aveva risolto il suo contratto con il Palermo ancor prima che iniziasse il campionato per divergenze di pensiero. Lo stesso mister, però, ancora non è riuscito a imprimere la sua impronta e il Perugia continua a occupare l’ultimo posto in classifica. Caro Santopadre (ovviamente mi rivolgo al presidente) siamo sicuri che il problema fosse solo Castori? A vedere la rosa forse bisognava investire qualche euro in più sul reparto offensivo?
A Benevento, ieri alcuni tifosi hanno rifiutato la maglia di Schiattarella sintomo che neanche il campione del Mondo Fabio Cannavaro sia riuscito a stregare la piazza e chissà cosa starà pensando Fabio Caserta.
Sotto la torre pendente, invece, pare che la cura D’Angelo al momento funzioni e man mano il Pisa sta cercando di venirne fuori.
In questo lungo elenco deve aggiungere anche mister Longo a Como e Bisoli al Sudtirol che per diversi motivi sono succeduti rispettivamente a Gattuso e Zauli.
La verità alla fine di tutta questa spataffiata sta nel fatto che dovremmo riflettere su come il calcio italiano manchi di progettualità. Gli allenatori dovrebbero essere sempre più manager e posti al centro di quel progetto che porta anche il loro nome. Non si può pensare di cambiare sempre l’allenatore o continuare a offrire contratti annuali che puzzano di scadenza fin dall’inizio.
Tra l’altro proprio in queste ore è stato ufficializzato Daniele De Rossi sulla panchina della SPAL (è stato esonerato Roberto Venturato) che ha preteso 2 anni di contratto a riprova del fatto che per fare un progetto ci vuole tempo.
Agnelli in questo senso ci sta dando una grossa lezione di pazienza. Che piaccia o no, ci ha messo la faccia e sta cercando di dimostrare fino alla fine che ha creduto nella scelta fatta.
Michela Russo