Sherlock Holmes avrebbe detto: “Non c’è nulla che chiarisca le idee quanto l’esporle a un’altra persona.”
Cosi, per comprendere il calcio, ne discuto con voi!
Come può una squadra così forte come l’Inter trasformarsi in un attimo nella Longobarda? Proviamo ad essere seri: a parte la prestazione da leader di Lautaro e il periodo super di Barella, cosa porta a casa Inzaghi da questa partita?
Una difesa da rivedere, una porta non ancora blindata, Dzeko che deve togliere le castagne dal fuoco e un Mkhitaryan non sempre in partita ma che d’esperienza la chiude e salva tutti!
Inoltre c’è da aggiungere una lettura della gara in corso non perfetta, come il cambio Bellanova-Lautaro, e qualche decisione arbitrale “da spiegare”.
No, non sono del partito “l’arbitro ha sbagliato” ma di quello “potremmo avere spiegazioni?”. Confrontarsi con la classe arbitrale servirebbe a comprendere ed evitare polemiche. Ad oggi parrebbe che manchi un rigore alla Fiorentina e che ci fosse un fallo a macchiare l’azione che ha portato al gol nella vittoria nerazzurra.
Avrete letto sicuramente oggi sui giornali che la cura funziona e le lodi alla “pazza Inter”.
Per me, invece, la squadra di Inzaghi è talmente forte che può permettersi questi sbalzamenti e rialzarsi, ma deve ottenere molto di più in termini di gioco e punti.
Questi pareri “esaltanti” sono figli di un’informazione “dirottata” che non rende giustizia a questo sport e all’intelligenza di chi lo segue e ne riempie le casse!
“Una persona che si basa sulla logica deve vedere ogni cosa esattamente com’è, e la sottovalutazione di se stessi costituisce una deviazione dalla verità quanto l’esagerazione delle proprie capacità.”
Il Milan, piuttosto, con la sua proprietà straniera e dirigenza italiana, raccoglie il massimo, moltissimo! Dimostra “avevo ragione io” per la rosa sia giovane che di esperienza, ed esalta un tecnico che nella giusta dimensione e contesto, fa girare alla grande la giostra e la palla!
Il bel gioco insieme ai risultati dovrebbe essere “la perfezione calcistica”, il Milan in alcune circostanze c’è andato vicino! Anche sui rinnovi lavoro impeccabile e di polso della dirigenza.
Giusto chiudere con Roma-Napoli.
Permettetemi di chiedere nuovamente aiuto a Sherlock: “Niente è più innaturale dell’ovvio.”
Sarebbe scontato immaginare un Napoli straripante e una Roma di rimessa ma… se non considerate le sorprese non conoscete Mourinho!
Il tecnico portoghese non è famoso per il bel gioco, almeno nel breve periodo ma sa rendere protagonisti i giocatori di prestazioni esaltanti: mancano troppe pedine nella sua Roma e molti in questo periodo sembrano sottotono, difficile esprimersi al meglio.
Dall’altra parte ha un Napoli che potrebbe sentire il peso delle responsabilità. Il fiato delle big sul collo che adesso cominciano a macinare punti.
Senza contare le continue notizie di mercato: vi ricordo che Lobotka ha già rinnovato fino al 2027 a 2.5 milioni e Kvara incontrerà la dirigenza durante i Mondiali…state calmi!
Il georgiano non si cura di tutto ciò, ma il fantasma dei problemi del passato, le voci, la scalata, potrebbe essere lì nello spogliatoio, nascosto in un armadietto. Roma-Napoli quindi non è la solita lotta tra bomber, Abraham e Osimhen, oppure il confronto di un tecnico con il suo passato, Spalletti. Questa è la gara della consapevolezza, la gara scudetto, com’è stato lo scorso anno per il Napoli (fermato da due pareggi all’andata e al ritorno) e la gara della rimonta per la Roma, che potrebbe dire con tre punti pesantissimi “io ci sono!”. Non fatevi ingannare dai titoloni per vendere giornali o avere facili click, in fondo è solo calcio!
“Tutto questo è divertente, anche se elementare, Watson.”
Jolanda De Rienzo