Paul Pogba, celebre centrocampista francese, è risultato positivo ad un controllo anti-doping, dopo un controllo a sorpresa al termine della partita di apertura della stagione calcistica tra Udinese e Juventus. In tale incontro i bianconeri hanno trionfato 3-0. Sottoposto a controllo antidoping risultato positivo per la presenza di testosterone, ormone già presente nel corpo umano, ma allarme scattato a causa di livelli troppo elevati.
Juve, Pogba positivo al doping: livelli di testosterone anomali
La notizia della positività di Pogba è trapelata nelle ultime ore, in un momento in cui si discuteva animatamente del suo possibile trasferimento all’Al Hittihad, un club in Arabia Saudita. In risposta a questa situazione, il giocatore ha il diritto di richiedere controanalisi per confermare o smentire la positività.
La sospensione di Pogba è stata emessa come misura precauzionale dal Tribunale Nazionale Antidoping, su richiesta della Procura Nazionale Antidoping. Questa decisione è stata presa in base alla violazione degli articoli 2.1 e 2.2. La sostanza in questione è identificata come “Metaboliti del testosterone di origine non endogena” (i risultati del GC/c/IRMS suggeriscono un’origine esterna dei metaboliti).
Cosa rischia il centrocampista francese
È importante notare che Pogba rischia una squalifica massima di quattro anni in base alle normative antidoping. Al momento è prematuro fare qualsiasi previsione sul suo destino. Sarà necessario attendere l’esito delle controanalisi per stabilire definitivamente la sua situazione e comprendere come il giocatore francese della Juventus, anche vincitore della Coppa del Mondo nel 2018, intenderà difendersi da questa accusa.
Juve, Pogba riporta alla memoria brutti ricordi
Questo episodio richiama alla mente un precedente nella Serie A. Un anno fa, l’argentino Jose Luis Palomino dell’Atalanta fu trovato positivo al clostebol metabolita nel 2022, ma successivamente fu assolto dal Tribunale Nazionale Antidoping. Per la Juventus, questa positività rappresenta un evento significativo che si verifica 22 anni dopo il caso di Edgar Davids. Corsi e ricorsi storici: anch’esso risalente alla sfida tra la Juventus e l’Udinese, ma con il nandrolone come sostanza coinvolta.
