Com’era prevedibile – e forse doveroso – dopo il pareggio di Marassi le critiche contro il Napoli di Garcia sono state feroci. Ci può stare, anzi, ci sta nel calcio moderno, fatto di partite ogni tre giorni, in cui il tempo di ragiona è poco.
C’è un legame evidente tra il secondo tempo contro la Lazio ed i primi settanta minuti al Ferraris di Genova: una squadra che sembra smarrita, lontana parente di quella che nella scorsa primavera trionfava vincendo lo scudetto con un vantaggio di sedici punti. Dopo quattro partite, tutte le certezze di gioco sono svanite nel Napoli e, soprattutto, la squadra sembra non riuscire a recepire ciò che Rudi Garcia richiede. Il coach può essere convinto del proprio lavoro, ma ci sono segnali di allarme che suonano in modo fragoroso. Il problema non è solo la critica proveniente dalla tifoseria, ma anche la mancanza di sintonia con la squadra e la fiducia dei giocatori, sia individualmente che come gruppo.
Napoli, critiche a Garcia sì, a patto che siano utili alla svolta
La posizione dell’allenatore francese sembra traballante, e i segnali di difficoltà devono essere esaminati attentamente. Ci stiamo avvicinando alla parte cruciale della stagione, e non possiamo permetterci di rischiare di perdere obiettivi importanti già in autunno, che sia il campionato o la Champions League. Nel prossimo match contro il Braga mercoledì, è fondamentale ottenere una vittoria a tutti i costi per invertire la tendenza e non iniziare male anche in Europa, dove ci sono notevoli vantaggi finanziari in palio per il club. Anche il presidente De Laurentiis dovrebbe riflettere, poiché dietro al suo atteggiamento risoluto nei confronti di Spalletti c’è una filosofia che va bene solo se si traduce in risultati concreti.
Napoli, critiche a Garcia: la Champions è alle porte
Analizzare e criticare sì, ma solo al fine di apportare le necessarie correzioni. Attualmente, la squadra sembra aver abbandonato tutte le virtuose caratteristiche di gioco insegnate da Luciano Spalletti, senza riuscire ad acquisirne di nuove. Il problema è l’efficacia in campo del calcio transalpino. Il mister deve recuperare i suoi velocemente, prima nel fisico e poi nella mente: la Champions League è alle porte.