Che il calcio italiano avesse la necessità di rinnovarsi e cambiare tante cose, lo abbiamo detto più volte. Soprattutto dopo la sconfortante NON qualificazione ai prossimi Mondiali in Qatar.
E allora ci ha provato una categoria, spesso erroneamente etichettata come “inferiore”, ovvero la vecchia e cara Serie C, oggi Legapro, a lanciare un forte segnale di svolta.
All’ultima assemblea della LegaPro, infatti, è stato proposto un nuovo meccanismo con l’obiettivo di “rendere decisive quelle partite di regular season che ad oggi non sono attrattive“. I gironi da tre diventerebbero sei (con dieci squadre ciascuno), nessuna promozione dalla stagione regolare ma una divisione in “poule promozione” e “poule retrocessione“. Solo dopo si passerà ai playoff (che deciderebbero tutte e quattro le promozioni in B) e playout.
A dirla tutta, Il format proposto non è proprio facilissimo da attuare (nè da comprendere… per la verità!) e non centra in pieno le problematiche che attanagliano il nostro “sistema” calcio ma resta l’unico vero tentativo di “rinnovamento” degli ultimi decenni. E quindi, vale la pena provare ad analizzare questa proposta, che ha come scopo principale quello di avvicinare i giovani ma anche riempire gli stadi e incrementare l’audience televisivo, cercando di creare più “appeal” con le nuove regole previste.
Attualmente, il Campionato di LegaPro funziona così:
- Le squadre sono 60, divise in 3 gironi (A, B e C) da 20 squadre l’uno
- La stagione regolare va da settembre a fine aprile
- Le prime tre di ogni girone sono promosse in B
- La quarta promossa arriva dalla fase dei playoff (da fine aprile a giugno) che coinvolge 28 squadre (con un meccanismo simile a quello delle “Coppe”)
La nuova proposta cambierebbe così le cose:
- Le squadre verranno suddivise in 6 gironi da 10
- I gironi verranno formati secondo criteri di territorialità
- Ogni squadra giocherà 18 gare durante la regular season, 9 di andata e 9 di ritorno
- Le prime 5 classificate di ogni girone accederanno alla poule Promozione (tre gironi da 10)
- Le ultime 5 classificate di ogni girone passeranno alla poule Retrocessione (tre gironi da 10)
Quello che poi è previsto una volta stabilite le griglie “promozione e retrocessione” assomiglia un po’ al meccanismo di una roulette russa. Questo per creare, come abbiamo già detto, un certo “richiamo” che possa coinvolgere quanto più pubblico è possibile… però probabilmente a discapito della meritocrazia di club che da anni cercano di vivere (e sopravvivere) con oculate programmazioni e attente disamine a carattere “aziendale” e che così dovrebbero affidare le proprie aspettative rimettendosi ad una sorta di lotteria. Il tutto, considerando che queste categorie (dalla LegaPro in giù) hanno davvero pochi introiti e “contributi” su cui contare.
Quindi, ben venga il “vento del cambiamento” ma che non sia sempre a discapito delle realtà più “piccole” ma virtuose. A mio modesto parere questa proposta resta comunque affascinante nell’idea ma non può e non deve limitarsi allo scopo di incrementare gli introiti. Contestualmente si deve trovare il modo di supportare queste categorie affinché diventino il vero “bacino” per le Società di Serie A/B puntando sui giovani (e non può bastare una illusoria regola sul “minutaggio”) aiutandole quindi a creare Strutture adeguate alla crescita dei giovani talenti.
Allora si, riformiamoCi. Ma facciamolo davvero e con buonsenso.
Serena Spatola