Non aver paura di tirare un calcio di rigore, non è da questi particolari che si giuda un giocatore. Il verso di una canzone che è diventata storia e che molto spesso si associa a momenti come quelli vissuti da Harry Kane nella serata di ieri, 10 dicembre, quando ha mandato alle stelle il pallone del possibile 2-2. Undici metri per incorniciare e materializzare un vero incubo: la punta inglese aveva già calciato un penalty nel corso della partita, perfettamente riuscito, mentre il peso del secondo ha giocato un brutto scherzo. L’Inghilterra è fuori dai Mondiali di calcio del Qatar, una delle favorite, così come lo era il Brasile, lascia spazio ad altri pronostici. A infrangere i sogni britannici è stata la Francia di Kylian Mbappè e Olivier Giroud, che vuole mantenere lo status di campione guadagnato quattro anni fa in Russia. A infrangere i sogni degli inglesi un pallone che tra i piedi scottava e che Hugo Lloris ha visto sfilare via alto sopra la propria porta.
Inghilterra, Kane e quel rigore che resterà per sempre
Harry Kane è il capitano dell’Inghilterra. Fino alla gara contro il Senegal non aveva sbloccato il suo tabellino del gol (mettendo a segno tre assist), ma non è andato in paranoia, i media non l’hanno braccato come hanno fatto con altri suoi colleghi. L’importanza del numero 9 inglese è sempre andata oltre i gol, una figura fondamentale nell’equilibrio rimesso in piedi da Gareth Southgate, il ct che ha creduto in questi ragazzi, l’allenatore che ha riportato la rosa dei Tre Leoni fino alla finale dell’Europeo, persa contro l’Italia, ebbene sì, ai rigori. Gli undici metri continuano a condannare la compagine di Sua Maestà, che ancora una volta esce dal campo a testa bassa. Il penalty sbagliato non cancellerà la carriera incredibile di un giocatore di talento come Kane, ma entrerà con crudeltà nel suo curriculum, nelle cronache della sua storia calcistica. Quel puntino rosso che farà sempre male.