Una delle partite più attese della 21esima giornata del campionato di Serie A, era il derby della Madonnina. Inter-Milan, che si è giocata ieri, domenica 5 febbraio, è terminata 1-0 grazie al gol di Lautaro Martinez. In merito alla partita è intervenuto mister Arrigo Sacchi che a La Gazzetta dello Sport, ha detto: “Il Milan non è più una squadra, soprattutto quello del primo tempo. L’Inter non ha giocato contro un avversario, ma contro uno sparring partner. Il Milan ha corso soltanto dietro agli avversari ed è sempre arrivato in ritardo. Mai un accenno di pressing, mai un anticipo, marcature sempre blande. Passare alla difesa a cinque ha creato confusione e cancellato gli ultimi anni di lavoro. Questa è la mia idea. È stata inoltre annullata qualsiasi idea di gioco. Quanti tiri in porta ha fatto il Milan nel primo tempo? Zero. È stato un monologo dell’Inter che non ha faticato più di tanto e ha chiuso il primo tempo dominando il campo. L’Inter ha giocato sul velluto perché il Milan le ha consentito tutto”.
Inter-Milan, Sacchi: “Pioli avrebbe dovuto aiutare gli attaccanti”
Sacchi inoltre, ha espresso anche il proprio parere tecnico riguardo il match tra Inter e Milan. Queste le sue parole: “Pioli ha fatto un grandissimo lavoro, questo non va mai dimenticato. Però nel derby, bisogna essere onesti, con le sue scelte ha cancellato tutto quel lavoro. A mio avviso è un errore cambiare idee e sistema di gioco. È vero che Hernandez e Giroud sono strizzati come limoni, dopo l’avventura al Mondiale, ma questo non significa che si debba modificare il modulo. Ci si può coprire, ma anche in altro modo. Anziché giocare con due centrocampisti, mettine tre. Attaccanti come Giroud e Leao non rientrano? Aiutali con un uomo in più in mezzo.
Ma schierare la retroguardia a cinque significa perdere certezze. Il Milan è parso impaurito, persino terrorizzato. Il vero problema è che l’allenatore dev’essere il primo convinto delle proprie idee e ha il dovere di trasmetterle ai giocatori. Se cambia modulo è come se dicesse: mi sono sbagliato. Così non va bene. Il compito di un tecnico è quello di convincere i suoi ragazzi, deve entrare nelle loro teste e martellarli fino a che non fanno quello che lui desidera”.